Il ½¿É«µ¼º½Ã¨ sempre più vicino alle funzioni aziendali che definiscono le strategie, tanto che oggi si parla di imprese convergenti o business transformation come sinonimo di trasformazione digitale. Dal project management alle competenze, ecco quali sono gli strumenti con cui realizzare questo allineamento.

Se le imprese oggi non possono che essere aziende digitali, è chiaro che il ½¿É«µ¼º½Ã¨ anche un manager che “sa di businessâ€. Quando si parla di digitale, infatti, si parla di processi e, quindi, di ruoli e attività che definiscono il modello organizzativo e di ricavo dell’impresa. Di conseguenza, per le funzioni di business diventa imperativo vedere negli investimenti digitali una priorità , perché in grado di preservare e aumentare la competitività , mentre per il ½¿É«µ¼º½Ã¨ fondamentale conoscere l’attività aziendale e l’impatto della tecnologia sul business e saper dialogare con le altre funzioni. Per descrivere questo nuovo contesto gli analisti hanno coniato l’espressione “imprese convergentiâ€, o “business convergenceâ€, che indica le imprese dove ogni dipartimento e ogni persona lavorano in accordo con gli altri per centrare gli stessi obiettivi e creare valore. Si parla anche di “business transformationâ€, come trasformazione dell’attività core aziendale innescata dall’IT e dal digitale.
“Il CIOÌýnelle aziende non TechÌýsta evolvendo sempre più in una figura strategica collegata alla C-suiteâ€, afferma Igor Dimitri,Ìý½¿É«µ¼º½e IT Director con esperienze nell’industria della logistica.Ìý“E deve essere così, altrimenti si rischia che il ½¿É«µ¼º½sia solo un tecnico e non un manager. Non dimentichiamo che il ½¿É«µ¼º½deve abilitare,ÌýsupportareÌýe far crescereÌýil business e per questo deve conoscerlo a fondo: io ho sempre pensato che l’IT debba sapersi calare nel contesto del businessâ€.Ìý
Si tratta, ovviamente, di un percorso, o di un’aspirazione. Non sempre esiste questo allineamento nelle imprese in Italia, prosegue Dimitri:Ìý“I CEO a volte faticano a riconoscere ilÌývaloreÌýdell’IT e l’IT fatica a capireÌýle priorità Ìýdel CEO ed è qui cheÌýtalvoltaÌýla convergenzaÌýha bisogno di migliorare. A un CEO, per esempio, non serve sapere il numero e leÌýcaratteristicheÌýdei server, ma quanto aiutano l’attività aziendale. Per questo il ½¿É«µ¼º½deveÌýconoscereÌýi processi: aiuta a trovare un linguaggio comune col businessâ€.
Il ruolo del ½¿É«µ¼º½nella convergenza IT-business
“La convergenza IT-business è un tema centrale nel panorama aziendale odierno e, personalmente, ho sempre lavorato in quest’ottica.ÌýIl ½¿É«µ¼º½gioca un ruolo chiave: la sua figura deve essere, e sempre più è, una risorsa che non solo supporta il business, ma porta business in aziendaâ€,Ìýafferma Davide Alberici, ex ½¿É«µ¼º½e direttore IT di aziende dei settori commerciale e Tlc e oggiÌýCOOÌýdi Desktoo Italia (gruppo PBS Holding AG, distribuzione di prodotti per ufficio).Ìý
In PBS, Alberici è di fatto anche il CIO, con responsabilità allargate fino alla supply chain ed al mondo tecnologico relativo all’e-commerceÌýche sono il core business. PBS Holding, infatti, vende prodotti per ufficio ma, soprattutto,Ìýsviluppa una serie di servizi a valore aggiunto per i clienti che creano ricavi per loro e per PBS stessa. “Per noiÌýla convergenza IT-business è una realtà consolidata e io sono un CIO-COO che lavora a diretto contatto con gli uffici commercialiâ€, sottolinea Alberici.
Anche in BizAway, piattaforma italiana per il Corporate Travel, IT e business sono perfettamente allineati, senza distinzione netta tra i dipartimenti, come spiega l’Head of Engineering, Fabio Bianchi.
“IT e business da noi hanno un modus operandi comune: la raccolta dei requisiti di sviluppo e l’analisi delle funzionalità parte da esigenze di business come opportunità e risk assessment e analisi della Customer Experience, e poi la funzione IT le sviluppa. Queste feature sono il nostro business, quindi c’è un dialogo continuo tra le due parti, perché la piattaforma deve essere in linea con il mercatoâ€, dichiara Bianchi.
Alberici riferisce di aver lavorato come ½¿É«µ¼º½o Manager IT in diversi contesti in cui IT e business erano allineati: era prassi quotidiana per lui discutere degli obiettivi commerciali con gli altri manager e tradurli in sviluppo informatico e operativo.
“Nelle aziende del commercio, la piattaforma IT era il veicolo per gestire gli ordini, parte del core business. Nelle aziende delle Tlc, l’IT era ancora più strategico, perché gestiva esso stesso il businessâ€, dichiara Alberici. “Solo in un caso mi sono trovato in una struttura IT che era un po’ più isolata rispetto alle altre funzioniâ€.Ìý
Come comunicare il valore dell’IT in azienda
È questa l’esperienza di Saverio La Pietra,ÌýDigital & Tech Senior Partner diÌýHaleonÌýin Italia. Haleon nel nostro Paese distribuisce farmaci tramite propri centri logistici, magazzini di terze parti e un team di vendita.
“Da noi fino a qualche anno fa l’IT era visto come un’isola: ci occupavamo dei computer, dei telefoni, della rete, e così via. Eravamo parte delle Operations, non un partner per ilÌýbusiness. Ma negli ultimi anni l’IT sta lavorando per cambiare questa percezione e far capire che non è solo una funzione operativa, ma un supporto per le attività core, perché con la tecnologia sviluppa qualcosa che serve alla strategia aziendaleâ€, afferma La Pietra.
Per dimostrare il valore dell’IT il team di Haleon ha tirato fuori le armi del project management: le persone dell’IT sono andate da quelle del business per intervistarle e capire quali fossero le loro esigenze, le priorità e la roadmap per scegliere su quali progetti lavorare, individuare eventuali necessità di competenze, di revisioni di processi, di coinvolgimento di player esterni, e così via.
“Abbiamo cercato di far capire alle persone del business che noi dell’IT abbiamo esperienza sulla progettazione e la tecnologia e che, perciò, possiamo aiutare a realizzare le richieste del business.ÌýNon è stato facile portare avanti queste interviste, la proposta dell’IT non era vista come prioritaria, ma poi, quando sono partiti dei progetti congiunti, si è creata una relazione positiva tra IT e businessâ€, racconta La Pietra.
“Il ½¿É«µ¼º½non è solo un esperto di tecnologia, ma un leader strategico che guida la trasformazione digitale dell’azienda, collaborando a stretto contatto con il business, eÌýl’IT non deve essere visto come un costo, ma come un motore di crescita e innovazioneâ€, evidenzia Alberici. “Tuttavia, in molte altre realtà , l’IT rimane un dipartimento separato, con il ½¿É«µ¼º½focalizzato su aspetti tecnici e operativiâ€.
L’IT pilota l’innovazione aziendale
La questione è così rilevante per i ½¿É«µ¼º½che sul mercato dei fornitori IT cominciano ad affacciarsi piattaforme ad hoc per facilitare la convergenza IT-business, evidenziando la correlazione tra le due aree e il circolo virtuoso tra le operazioni IT e le prestazioni dei processi aziendali, e ottimizzando l’allineamento degli investimenti tecnologici alle priorità dell’azienda.
I ½¿É«µ¼º½apprezzano queste soluzioni che aiutano a monitorare l’impatto sul business delle iniziative IT e, viceversa, a tradurre le richieste del business in trasformazione digitale; per esempio, piattaforme per il monitoraggio del ciclo di vita degli obiettivi, che permettono di gestire più facilmente le verifiche dello stato dell’arte. Il settore è ancora in via di sviluppo e le offerte non sono moltissime, ma questi applicativi si rivelano utili, soprattutto per le aziende grandi con un’ampia struttura IT, che devono gestire una certa complessità nella valutazione dei progetti dal doppio punto di vista IT e business.
Alcune aziende hanno portato avanti questo nuovo paradigma trasformando il ½¿É«µ¼º½da un Chief Information Officer a un Chief Innovation Officer, a capo di un team di innovazione. In questo tipo di organizzazione l’IT pilota i progetti per il business, con un budget specificamente dedicato all’innovazione tecnologica come fondamento della competitività aziendale. In altri casi, il ½¿É«µ¼º½o CTO viene messo a capo di spin-off aziendali che sono interamente focalizzati sullo sviluppo tecnologico e l’innovazione.
Il ½¿É«µ¼º½deve dimostrare competenze manageriali e visione
Sul versante opposto si collocano le imprese in cui l’IT fatica a interagire col business, perché è visto solo come il dipartimento che si occupa di server, computer e reti, con un capo dell’IT molto operativo e senza ruolo nelle decisioni strategiche. La maggior parte delle aziende italiane si colloca a metà strada, con uno sbilanciamento delle grandi verso un riconoscimento strategico dell’IT e delle piccole verso spazi ancora limitati per il CIO.
“La situazione è in evoluzione, con un crescente bisogno di competenze digitali e di figure in grado di tradurre le esigenze del business in soluzioni tecnologiche efficaci. Il ½¿É«µ¼º½del futuro dovrà essere un leader visionario, in grado di guidare l’azienda verso il successo digitaleâ€, afferma Alberici.Ìý
Per favorire la convergenza IT-business, secondo Alberici, è necessario investire in formazione e sviluppo di competenze manageriali per i CIO, promuovere la collaborazione tra IT e business, e adottare una visione strategica unificata che riconosca l’importanza del digitale per la competitività aziendale. Solo in questo modo l’IT potrà diventare un vero e proprio partner del business e contribuire alla pari alla crescita e al successo dell’azienda.